Alcune domande per capirci meglio e perché lo Spirito Santo possa modellarci secondo l’immagine divina: Quando convertirsi? Chi agisce nella conversione? A quale scopo dobbiamo intraprendere un cammino di conversione? Perché la conversione ci fa paura? Nella nostra vita di tutti i giorni, cosa significa convertirsi?
Alcuni testi molto interessanti. In Avvento, giorno per giorno, potrebbero essere veramente carichi di frutti spirituali per ciascuno.
«Agostino non è soltanto un pilastro della cultura, della teologia e della spiritualità, ma anche l’uomo vivo che parla, da cuore a cuore, agli uomini del nostro tempo». Giuliano Vigini, Prefazione a “Le Confessioni di un peccatore”, RCS, 2010
Immagine: Philippe de Champaigne, Sant’Agostino, olio su tela (datazione 1645-1650)
«Ma colui che è venuto la prima volta in modo occulto, in quanto è venuto nell’umiltà, non dovrà forse venire poi in modo manifesto, nella sua gloria?» Dal “Commento al Vangelo di Giovanni” di Sant’Agostino (In Io. Ev. tr. 4, 1-2)
«Tardi ti ho amato, Bellezza così antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Sì, perché tu eri dentro di me ed io fuori: lì ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle sembianze delle tue creature. Eri con me, ma io non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, respirai ed ora anelo verso di te; ti gustai ed ora ho fame e sete di te; mi toccasti, e arsi dal desiderio della tua pace». Dalle “Confessioni” di Sant’Agostino (X, 27.38)